Con la dominazione spagnola, che si affermò su quella aragonese, l'arte assunse nuove forme e si abbandonò l'antica forma classica. Il nuovo stile aveva lo scopo di sorprendere e di stimolare l'immaginazione e la fantasia.
La fioritura dell'arte Barocca a Lecce avvenne quando, fu definitivamente allontanata la minaccia delle incursioni da parte dei turchi. Essa si diffuse in tutta la provincia favorita oltre che dal contesto storico, anche dalla qualità della pietra locale impiegata; la pietra leccese, un calcare tenero e compatto dai toni caldi e dorati adatto alla lavorazione con lo scalpellino.
Lecce, che fino ad allora costituiva solo una piccola città conobbe pertanto un periodo di intenso sviluppo. Furono le autorità religiose, che diedero un impulso fortissimo alla costruzione degli edifici e dei monumenti che plasmarono l'immagine della città.
Il nuovo stile, che in un primo momento, interessò solo gli edifici sacri e nobili, successivamente trionfò anche nell'architettura privata, sulle facciate, sui balconi e sui portali degli edifici con le esuberanze barocche, i motivi floreali, le figure, gli animali mitologici, i fregi e gli stemmi.
Le opere più importanti del Barocco leccese sono la basilica di Santa Croce e il vicino Palazzo del Governo la scenografica piazza del Duomo su cui si affacciano il Duomo ed il Seminario, nel cui cortile è conservato un pozzo dalla ricca ornamentazione scultorea, e le chiese di Santa Irene, Santa Chiara, San Matteo, del Carmine e di San Giovanni Battista.
Altri monumenti barocchi della città sono la chiesa del Gesù, la chiesa delle Alcantarine e Palazzo Marrese.